Questa mattina all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino, sono sbarcati il primo gruppo di profughi siriani provenienti dal campo profugo di Tell Abbas, in Libano, ma le loro case erano in Siria, per lo più a Homs, oggi distrutta dai bombardamenti.
Sono un gruppo di ben 24 famiglie, per un totale di 93 persone di cui 41 minori. Famiglie che in ragione della loro condizione di vulnerabilità hanno ottenuto un visto umanitario a territorialità limitata rilasciato dall’ambasciata italiana in Libano
I primi ad essere accolti con i corridoi umanitari, l’iniziativa presa dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese, per assicurare un passaggio sicuro e salvare vite dai pericolosissimi viaggi in mare.
Si tratta di un progetto-pilota che nel quadro di un accordo raggiunto a metà dicembre tra governo italiano, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), e la Tavola Valdese, prevede l’arrivo di un migliaio di casi in due anni non solo dal Libano, ma presto anche dal Marocco e dall’Etiopia.
Durante l’ingresso delle famiglie siriane in Italia si è tenuta anche una conferenza stampa con il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, Il ministro degli Esteri Gentiloni e gli altri attori di questa operazione umanitari, al fine esporre in maniera esaustiva tutti i punti di questo progetto.
Erano presenti:
Mario Giro, Vice Ministro degli esteri;
Domenico Manzione, Sottosegretario Ministero dell’Interno;
Mario Morcone capo Dipartimento Libertà Civili Ministero dell’Interno;
Luca Maria Negro, presidente Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia;
Eugenio Bernardini, Moderatore Tavola Valdese;
Giovanni Ramonda Presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII;
Alessio Vinci, capo relazioni con i media Alitalia.
(Articolo pubblicato su Notizie Italia News.)